Porto ed elettrificazione delle banchine



L’annuncio da parte della Port Autority  apparso in questi giorni sulla stampa,  relativo alla elettrificazione di una banchina del porto (la calata Sgarallino), parrebbe finalmente una buona notizia, in controtendenza con l’immobilismo generale che caratterizza ogni cosa che possa migliorare le condizioni ambientali della nostra città. Tuttavia la realtà, come sempre, viene nascosta da mezze verità che spesso nascondono una vera e propria falsità.

Se è vero che l’elettrificazione da terra delle navi potrà ridurre l’emissione di agenti inquinanti atmosferici, è altrettanto vero che non tutte le navi sono predisposte per utilizzare questo servizio.

Le navi più vecchie, in modo particolare i traghetti, non sono infatti dotate di un sistema adeguato di connessione elettrico traghetto-banchina.

E i traghetti sono le navi più inquinanti e più frequenti nelle nostre banchine.

Le conseguenze per le condizioni dell’aria non subiranno quindi variazioni significative.

Per arrivare ad una situazione di emissioni inquinanti vicine allo zero sarebbe necessario un completo rinnovo della flottiglia dei traghetti.

Con questo non diciamo che sia inutile completare l’elettrificazione di tutte le banchine (Alto fondale e nel futuro la Calata Orlando), che anzi deve continuare celermente, ma che sono necessarie altre misure, più radicali e quindi più efficaci.

Le istituzioni locali e nazionali dovrebbero  imporre agli armatori e alle società che gestiscono le navi crociera e i traghetti a rinnovare la  loro flottiglia, per motivi sia ambientali che di sicurezza, dando l’autorizzazione a navigare solo a quelle navi in grado di poter usufruire di questo servizio di elettrificazione.

Di fronte ad un possibile rifiuto, l’alternativa sarebbe il divieto di approdo per le Compagnie private, e contemporaneamente la ricreazione di quella società regionale pubblica (la To.re.mar.), ripubblicizzando (anche con strumenti come la nazionalizzazione) un servizio che ha una valenza pubblica, indispensabile per le comunità delle isole dell’arcipelago,  per la loro economia e per quella di Livorno, per i turisti.

Una occasione che risulterebbe importante anche per la cantieristica in quanto potrebbe dare un contributo positivo all’occupazione, oltre che garantire la nostra salute.

SINISTRA ANTICAPITALISTA LIVORNO