Pubblichiamo il Comunicato dell'area sindacale di opposizione nella CGIL

L'accordo con la Palumbo va rigettato!


L’accordo sindacale sottoscritto con l’Iss Palumbo è l’ennesimo esempio di rinuncia da parte della CGIL a qualsiasi volontà di opporsi alle esigenze padronali.
In nome del riconoscimento del proprio ruolo formale nelle trattative da parte della controparte e delle istituzioni, si è accettato ancora una volta una pesante riduzione di personale, di salari, di diritti aumentando sfruttamento e precarietà.
Questa ennesima sconfitta è la conseguenza diretta degli accordi precedentemente firmati nel mese di agosto, al rinnovo degli appalti delle ditte di manutenzione in ENI, che sono risultati essere tutti interni ad una logica di “gestione della miseria” e di accettazione di quel Jobs Act che solo a parole la CGIL dice di voler combattere.
La stessa logica che ha portato alla firma dell’accordo Iss Palumbo che non può certamente essere giudicato “sufficiente” di fronte a 7 licenziamenti e non può essere considerato neppure un punto di arrivo, né tanto meno un punto di partenza, per delle trattative di secondo livello che, al massimo, tenteranno di garantire recuperi parziali di salario, scaricando però definitivamente i lavoratori oggi “esclusi”, o meglio, lasciati a casa.
E’ necessario un atto di coraggio e di solidarietà da parte di tutti i lavoratori della Iss Palumbo.
Alla consultazione che la stessa CGIL ha preannunciato i lavoratori e le lavoratrici devono rigettare questo accordo, unica possibilità per riaprire le trattative e garantire a tutti il ritorno al lavoro alle precedenti condizioni salariali (limitando il ricorso al lavoro straordinario).
Contemporaneamente bisogna aprire una vertenza generale capace di coinvolgere tutti i lavoratori e le lavoratrici, di tutte le categorie, che operano nello stabilimento ENI.
Basta con i tavoli di raffreddamento e incontri istituzionali in Prefettura: bisogna rilanciare le mobilitazioni “calde” e il protagonismo dei lavoratori e delle lavoratrici nei luoghi di lavoro, a partire dallo stabilimento ENI di Stagno.

Se colpiscono un@ colpiscono tutt@!

15/1/2016
Anna Della Ragione
Coordinatrice “Il sindacato è un’altra cosa- opposizione CGIL” – Livorno