Variante anticipatrice del PRG e Porto. Chi ha votato e per che cosa



Con la recente approvazione, a maggioranza del Consiglio comunale, della Variante Anticipatrice del Piano Regolatore Generale (PRG) della città sarà possibile avviare tutte le procedure per l'attuazione del Piano Regolatore del Porto (PRP) che manca dal 1953 e che la Legge 84/94 stabilisce non possa essere in contrasto con il PRG che é di competenza del Comune.
La Variante Anticipatrice, adottata dalla precedente Amministrazione, ma finora non approvata, anticipa invece dei cambiamenti al PRG vigente in suo totale contrasto. Molti punti di essa inoltre non sono assolutamente essenziali per lo sviluppo commerciale e industriale del porto, ma nascondono altri tipi di interessi.
La Variante prevede, infatti, il trasferimento della competenza di tutta la fascia costiera compresa tra lo Scoglio della Regina e la Stazione Marittima, passando per la Porta a Mare, il Porto Mediceo e la Fortezza Vecchia, dal Comune all'Autorità portuale.
In questo modo, un pezzo della città, in particolare quello antistante il porto vero e proprio, viene sottratto all'autorità del Comune, diventa territorio demaniale e viene conferito all'Autorità portuale che é di nomina ministeriale.
E con ciò cambiano anche le destinazioni d'uso che passano dal "Sistema Insediativo" al "Sistema Portuale e delle Attività" con il risultato di stravolgere completamente il Piano Strutturale (PS) e produrre un aumento dei volumi totali che possono essere costruiti.
E' chiaro allora che il vero obbiettivo, dietro lo specchietto per le allodole del PRP e della Darsena Europa é quello di ripetere l'operazione della Porta a Mare nella Nuova Stazione Marittima che ingloba anche la Fortezza Vecchia.
Bene ha fatto, quindi, il Sindaco Nogarin che ha presentato un Protocollo Aggiuntivo con il quale l'Amministrazione comunale si riserva la possibilità di apportare in futuro modifiche alla Variante Anticipatrice del PRG.
A questo risultato si é giunti grazie ad una maggioranza "Nazarena" determinatasi all'interno del Consiglio comunale composta dai consiglieri di opposizione del PD e di Forza Italia a cui si sono aggiunti quelli di Buongiorno Livorno che hanno motivato il loro voto favorevole "per senso di responsabilità", riteniamo più nei confronti del blocco di interessi dominanti nella città piuttosto che verso la cittadinanza.
La maggioranza dei consiglieri del M5S, ad eccezione del Sindaco Nogarin che ha votato a favore per motivare e legittimare la sua presenza agli incontri ministeriali in programma, si é invece astenuta o ha votato contro. Astenuta anche Città Diversa con Cannito.
Non c'é stato invece, e non poteva essere altrimenti, nessuna discussione di merito, nessun vero dibattito che coinvolgesse tutta la città e che mettesse a fuoco tutti i pro e i contro del mega progetto della Darsena Europa che impegnerà sicuramente le Amministrazioni comunali di Livorno e Collesalvetti, nonché la Regione Toscana, per i prossimi decenni e di cui non sono assolutamente certi gli effetti positivi.
Ciò che invece non é mancato in tutta questa vicenda é lo straripante protagonismo elettoralistico del Governatore Rossi che ha cercato di svolgere anche un ruolo di supplenza di un PD cittadino ancora incapace di iniziativa politica dopo la cocente sconfitta elettorale.
Negli ultimi mesi, infatti,  non é passato giorno senza che annunciasse cospicui finanziamenti promessi a lui medesimo e provenienti, prima dal Piano Junker, poi rivelatisi inesistenti, in seguito dal Governo, ma ancor'oggi tutti da verificare. E poi mirabolanti previsioni di migliaia di posti di lavoro che sicuramente si sarebbero creati in conseguenza della realizzazione della Darsena Europa. Ma anche minacce (se il Sindaco Nogarin non firma lo diffido, oppure: se il Comune di Livorno non approva il PRP, la Regione avocherà a se tutta la materia come prescrive la legge regionale), e ricatti (se Livorno non farà la Darsena Europa il porto più importante della Toscana sarà Piombino).
Anche i Sindacati Confederali hanno dato il loro contributo negativo inserendo acriticamente il progetto della Darsena Europa al centro della loro piattaforma per il rilancio economico e occupazionale della città, la "Vertenza Livorno".
E dulcis in fondo, non poteva mancare quel qualcuno delle burocrazie sindacali che ha pensato bene di mobilitare "spontaneamente" i lavoratori del cantiere Azimut, gli unici lavoratori miracolati dall'operazione Porta a Mare, fin sotto le finestre del palazzo comunale per sollecitare l'approvazione del PRP sensibile agli interessi immobiliari della proprietà Benetti e stigmatizzare gli attendismi dell'Amministrazione Nogarin.
In questo clima, e in una situazione cittadina pesantemente segnata dalla perdita di migliaia di posti di lavoro e dalla pressoché totale desertificazione del suo tessuto produttivo, comprendiamo quanto sia stato difficoltoso manifestare un approccio apertamente critico all'intera questione del PRP e del progetto della Darsena Europa.
Ciò nonostante sarebbe stato oltremodo necessario.
Sia chiaro, per Livorno, il porto costituisce parte fondamentale della propria economia e un  volano insostituibile per il proprio sviluppo.
Altrettanto certo é che il suo stato attuale é, per tanti aspetti, assolutamente inadeguato e bisognoso di una completa riorganizzazione nonché di interventi strutturali e soprattutto infrastrutturali altrettanto se non più importanti di quelli diretti.
Ma, mentre sull'applicazione della Variante Anticipatrice dovremo stare con gli occhi ben aperti per denunciare e contrastare logiche speculative, sul progetto della Darsena Europa sarà bene tornare a discutere e a riflettere, anche alla luce degli ultimi avvenimenti giudiziari che stanno svelando gli interessi e le pratiche che affiancano ogni grande opera.

 19/03/2015

Sinistra Anticapitalista Livorno