Solidarietà ad Antonello Tiddia

Una lettera di minaccia di morte recapitata all'Unione sarda contro il militante comunista sardo, autore del sito "il minatore rosso" (a destra nella foto). L'impegno più recente è lai lotta contro l’installazione del radar di Capo Sperone

Antonello Tiddia, minatore, delegato sindacale, militante dell’organizzazione comunista Sinistra Critica, ha subìto una grave provocazione politica. Questa è stata redatta nella forma di una comunicazione anonima diretta al quotidiano L’Unione sarda, all’indomani dell’ultima importante iniziativa di lotta organizzata da Antonello, la mobilitazione popolare del Sulcis contro l’ennesimo tassello del puzzle militare sardo, l’installazione del radar di Capo Sperone.

La lettera anonima alla redazione del principale quotidiano sardo contiene una rassegna completa del lavoro di militanza politica che da tanti anni il compagno svolge quotidianamente, ascoltando, parlando, scrivendo e organizzando situazioni di confronto e di conflitto sempre alla luce del sole: l’attività di controinformazione sul blog Il minatore rosso, che per tanti giovani rappresenta un modello di analisi critica sul campo; l’impegno sul tema delle carceri e della repressione, centrato da due anni particolarmente sulla lunga carcerazione preventiva del militante indipendentista Bruno Bellomonte; la capacità di portare senza spirito settario la lotta comunista a fianco delle opposizioni più esposte ai colpi della reazione, e tra queste soprattutto le opposizioni indipendentiste e anarchiche.

Non eravamo più abituati a situazioni in cui una figura politica così chiara e così immediata potesse essere presa di mira con uno strumento così subdolo e così oscuro, la minaccia di morte a mezzo stampa. Né avevamo esperienza recente di una brutalità di propositi così elementare, espressa come la giustificazione di un sedicente “fascismo sociale” mosso a mettere a tacere “uno che sta sempre con gli operai” . Non è difficile intuire cosa significhi oggi in Sardegna, nella latitanza totale di chi dovrebbe avere responsabilità industriale e responsabilità istituzionale, “essere sempre con gli operai” e rischiare di avere come interlocutore oscuro lo strumento della lettera anonima.

Vi è ragione di ritenere che una situazione così inedita nei tempi recenti sia un sintomo della crisi terminale di un equilibrio sociale fondato sulla disuguaglianza e sulla precarietà, e del regime politico che massimamente lo ha incarnato. Questo richiama tutti, e non solo noi compagni di militanza politica di Antonello Tiddia, a uno sforzo di vigilanza e di comprensione radicalmente nuovi.

Pure, in questo momento è ancora più importante far giungere al compagno Antonello Tiddia e alla sua famiglia la nostra solidarietà ed il nostro abbraccio.

Sinistra Critica - organizzazione anticapitalista