Livorno: Il resoconto dell'incontro di presentazione del libro di Tanuro alla Gaia Scienza








L’incontro del 26 maggio con Daniel Tanuro è stato un momento importante per riflettere su quello che viene definito ecosocialismo, cioè sulla necessità e l’urgenza, per i movimenti politici e sociali esistenti nel nostro paese, di inserire a pieno titolo le tematiche ecologiche, non come corollario, ma come parte fondante della prospettiva anticapitalista. Dato che il sovraconsumo è legato alla sovrapproduzione, è il sistema che deve cambiare e importanti indicazioni provengono dalle esperienze dei conflitti territoriali e della formazione di comitati che, ben lungi dal difendere semplicemente il proprio cortile, contestano un modello di sviluppo. . In questo ambito assume grande importanza la battaglia per sottrarre al mercato i beni comuni che comprendono i beni essenziali naturali, come l’acqua, l’aria, l’energia, ma anche i beni essenziali sociali come salute/istruzione, formazione e conoscenza, abitare, previdenza e sicurezza sociale.

Significativa a questo proposito la partecipazione al dibattito di Andrea Gualtieri, rappresentante del comitato referendario per la ripubblicizzazione dell’acqua, e non meno significative, nel pubblico convenuto alla libreria “ Gaia Scienza” le presenze di persone impegnate nelle battaglie ecologiste (rifiuti, off shore) così come in quelle più specificamente sociali.

Si tratta proprio, come ho cercato di mettere in evidenza nella breve introduzione che ha preceduto l’intervento del relatore, di superare quel che resta di posizioni preconcette, legate, nel caso del marxismo, all’aver per troppo tempo messo in secondo piano le tematiche ecologiche, nel caso di una parte del movimento ecologista, anche livornese, nel considerare la decrescita come la panacea di tutti i mali.

Come ha ribadito Tanuro, occorre trovare la quadra tra il problema climatico (e il problema ecologico in generale) e quello di dare una risposta al legittimo diritto allo sviluppo di 1,3 miliardi di persone che soffrono la fame e di 2,5 miliardi che non hanno accesso ai servizi, all’assistenza etc.

Nel momento stesso in cui, anche nel dibattito ha riaffermato la necessità di “una drastica diminuzione del consumo di energie e di conseguenza della produzione e del trasporto di materia”,

ha ribadito con forza il fatto che tutti e tutte dobbiamo decidere collettivamente di quali beni e servizi abbiamo bisogno, in quale ambiente vogliamo vivere, cosa e in quale quantità vogliamo produrre, come ci ridistribuiamo il lavoro necessario, la ricchezza prodotta, i tempi di vita e di relazioni sociali e la preservazione dei beni per le generazioni future.

Anche rispondendo alle domande e alle sollecitazioni di un pubblico attento e piuttosto numeroso (circa 40 persone), Tanuro ha chiarito il fatto che la sostituzione delle energie fossili con le rinnovabili è possibile solo in seguito a una drastica diminuzione dei consumi nei paesi capitalistici avanzati. Questo può avvenire solo attraverso un cambiamento radicale del sistema di produzione dell’energia che dovrebbe trasformarsi da centralizzato a decentrato, in quadro non di concorrenza ma di cooperazione e con un potenziamento delle attività agricole.

Su questo ultimo punto il relatore si è soffermato in modo particolare cercando di spiegare come in tutta una serie di campi, la realizzazione di un’alternativa anticapitalista rispettosa degli equilibri ecologici ha bisogno, per lo meno in un primo tempo, di un relativo arretramento della meccanizzazione, della sostituzione di lavoro morto con lavoro vivo E’ il caso dell’agricoltura e del settore dell’energia, che dovrebbero tornare a una maggiore intensità del lavoro umano, così come accade per tutto il lavoro di cura nel pubblico impiego.

Scendendo negli esempi concreti, a proposito dell’edilizia ecologica e dei trasporti, non basterebbe un piano di investimento ecologico se non va di pari passo con la riduzione assoluta del consumo di energia da parte dei paesi sviluppati, pianificando però la riduzione soprattutto a partire dai consumi “inutili” come le armi, la pubblicità, il trasporto privato.

Di fronte all’obbligo di una rivoluzione energetica che implica una riorganizzazione sia sul piano sociale che su quello ecologico, il criterio efficienza/costo connaturato alle logiche del capitalismo è del tutto inadeguato dato che, a dover essere messa in discussione è la legge del valore in sé.

La crescita delle forze produttive è diventata crescita delle forze distruttive. Non ci troviamo di fronte a catastrofi dettate dalla fatalità ma dalle leggi del valore come nel caso dell’agrobusiness che, insieme al mancato accesso alla terra, schiaccia un miliardo di contadini.

La crisi attuale è talmente disastrosa che l’unica via d’uscita può essere solo creativa e rivoluzionaria. Siamo ancora all’alternativa tra socialismo e barbarie? In qualche modo sì, ma ridefinendo, come fa Tanuro, l’alternativa socialista.

Infatti qualsiasi mutamento, materiale o culturale, richiede incursioni a fondo nella proprietà capitalistica, attraverso l’esproprio dei monopoli dell’energia, l’estensione del settore pubblico,trasporti e alloggio tra gli altri, gratuità dei servizi basilari, un fondo mondiale posto sotto il controllo dei movimenti sociali dei paesi in via di sviluppo, rifinanziamento della ricerca pubblica, esproprio delle banche e degli istituti di credito, riduzione dell’orario di lavoro, sostegno all’agricoltura contadina. Tutti esempi che contribuiscono a definire una specie di programma di transizione democraticamente stabiliti.

Su questo punto in particolare l’intervento del rappresentante del Comitato per il Sì al referendum, ha integrato l’esposizione collegandola alle situazioni concrete dello sfruttamento dell’ambiente attraverso il business dell’acqua, mostrando come la gestione del bene comune da parte della collettività significherebbe una crescita della partecipazione democratica e costituirebbe una svolta importante anche sul piano delle politiche economiche e della politica in generale.


Livorno 31 maggio 2011

Rosalba Volpi

del coordinamento provinciale di Sinistra Critica