In Piaggio scioperare è ancora un diritto?

Sinistra Critica esprime tutta la propria preoccupazione circa le affermazioni del presidente della Piaggio Colaninno che recentemente ha attaccato il diritto di sciopero dei propri dipendenti, arrivando persino a mettere in dubbio la permanenza in azienda di chi si asterrà dal lavoro, ad esempio in occasione dei sabati lavorativi. Paradossale è che Colaninno definisca tali scioperi, che in realtà sono legittimi e garantiti dalla Costituzione, come "proclamati da un’organizzazione di minoranza": ma lo sa che la FIOM ha oltre il 40% dei voti ed è il sindacato di maggioranza relativa? Inoltre la frase “la Piaggio ha bisogno di lavorare e se a Pontedera non lo si vuol fare, l'Azienda può far produrre da altre parti del mondo" ci pare un esplicito e pericoloso messaggio alla politica ed alle istituzioni locali affinché si impegnino a “normalizzare” il conflitto interno all’azienda pontederese.
Sarebbe stata necessaria un’immediata levata di scudi da parte dei partiti e delle istituzioni in difesa del diritto di sciopero, mentre invece tutti hanno taciuto ed i lavoratori sono stati lasciati soli, anche di fronte al giusto sciopero che hanno indetto per venerdì scorso. Crediamo quindi che tutti coloro che si vogliano porre dalla parte dei lavoratori in questo momento debbano prendere posizione in loro difesa senza ambiguità.
E’ bene ricordare poi che Piaggio non è affatto in crisi: infatti ha chiuso il primo trimestre del 2010 con ricavi per 340,6 milioni di euro, in rialzo dell'11,2% sullo stesso periodo del 2009 e con un utile netto di 2,9 milioni.
Quindi con una tale positiva situazione economica, anziché imporre il sacrificio del sabati lavorativi sarebbe più opportuno procedere alla stabilizzazione dei numerosi precari o portare un miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita negli stabilimenti. Vogliamo inoltre sperare che non si ripeta la situazione del 2009, quando poco dopo la fine del periodo dei sabati di lavoro venne imposta ai lavoratori la Cassa Integrazione, causando così significative perdite salariali.
Sarebbe infine interessante avere finalmente i risultati definitivi del voto per i delegati di fabbrica, visto che due settimane dopo le elezioni, svoltesi in un clima pesante, i lavoratori hanno almeno il diritto di conoscere chi sono i propri rappresentanti.

3 maggio 2010

SINISTRA CRITICA
Coordinamento provinciale di Pisa