CONTRO LA BARBARIE DELL'ISIS!

                FUORI DALLA NATO…DISERTIAMO LA GUERRA!

SOLIDARIETA' VERSO TUTTI I MIGRANTI! NO ALLO STATO FORTE! NO ALL'AUSTERITA'!

DIFENDIAMO I DIRITTI DEMOCRATICI PER TUTTI E TUTTE!


L'abbattimento dell'aereo russo e l’uccisione di un suo pilota da parte della Turchia di Erdogan evidenziano l'estrema confusione che regna nell'area tra le potenze impegnate militarmente in questo scenario di guerra.

Dentro a questo quadro militare e diplomatico estremamente labile, ma sostanzialmente caratterizzato più dalla volontà da parte di tutti i soggetti esterni coinvolti (da Putin alle potenze occidentali) di mantenere in vita l'attuale regime siriano piuttosto che  combattere l'ISIS, si inseriscono le strategie dei vari governi reazionari dell'area rivolte a rafforzare la propria influenza riproponendo il proprio ruolo di potenza regionale.

Nessuno è oggi interessato ad un cambio di regime ma, per non ripetere gli errori fatti con Saddam e con Gheddafi, si cerca di puntellare l'attuale regime di Assad cercando una transizione politica dolce, magari "senza Assad", come auspica Obama, ma capace di garantire la sopravvivenza dello "stato profondo" (polizia, esercito, magistratura, burocrazia statale, servizi segreti, apparato del Baath, ecc) almeno in una porzione significativa dell'attuale Siria, anche se a scapito della della popolazione civile che in questi anni si è ribellata a questo regime oppressivo e sanguinoso

Tutti coscienti però che i confini dell'area definiti con il trattato colonialista Sykes-Picot del 1916 probabilmente non potranno essere più ristabiliti, con o senza "Califfato".

In questa situazione risulta criminale il ruolo delle forze imperialiste che in Medio Oriente, da Putin ad Hollande, stanno utilizzando questo conflitto per cercare di imporre la propria volontà egemonica in questa area anche in funzione dei propri problemi di stabilità interna e dei propri interessi commerciali (vendita armi).

Siamo di fronte ad un vero e proprio scontro tra diversi imperialismi con tutte le "variabili indipendenti" date dalla partecipazione, in una logica di  “tutti contro tutti” fortemente rivolta ad approfondire tra le popolazioni gli scontri settari, dei vari paesi a regime oppressivo e reazionario dell'area come la Siria di Assad, l'Iran, la Turchia, l'Arabia saudita…

Un conflitto generalizzato che va tutto a scapito dei civili che in questi ultimi anni hanno visto la morte di centinaia di migliaia di bambini/e, uomini e donne.

La presunta difesa delle popolazioni civili, dell'autodeterminazione del popolo curdo, dei “nostri” valori di “civiltà” si stanno dimostrando essere sempre più una giustificazione per nascondere i veri interessi di dominio economico e politico dei vari imperialismi, senza alcuna differenza tra loro.

A questo scenario preoccupante, che apre la porta a possibili venti di guerra, si aggiunge la sempre più aggressiva politica della NATO contro la Russia e le sue velleità espansionistiche. Un protagonismo che vede per altro coinvolti direttamente personaggi come Erdogan e il suo regime nazionalista ed autoritario.

La Turchia infatti sta oggi conducendo ambigui doppi giochi più funzionali al suo duplice obiettivo di indebolire il suo tradizionale nemico siriano e soprattutto le esperienze di autogoverno che eroicamente le popolazioni kurde stanno conducendo in Rojava, piuttosto che combattere quel “Califfato” con cui al contrario si concludono affari garantendone l’espansione territoriale e il suo radicamento.

La partecipazione di stati con governi irresponsabili come quello dell’AKP di Erdogan alla Alleanza Atlantica, con le sue norme di soccorso automatico in caso di un conflitto di un paese aderente alla NATO con una potenza esterna, ci devono portare a rilanciare con forza la richiesta di una immediata uscita del nostro paese da questa Alleanza che storicamente non ha mai svolto alcun ruolo difensivo e che oggi sta riproponendo con determinazione la sua funzione istituzionale di braccio armato degli interessi economici  e geopolitici dell'imperialismo europeo e USA.

E' di questi giorni la notizia della partecipazione di truppe di terra tedesche in Mali e navali/aeree in Siria in sostegno alla politica colonialista ed imperiale della Francia, mentre si parla di un possibile invio di nuove truppe italiane in Libano con l'evidente finalità, sebbene non dichiarata, di garantire agli Hezbollah sciiti di rafforzare la loro presenza militare a fianco del regime reazionario di Assad e per permettere un parziale disimpegno dei francesi.

Tutto questo è inaccettabile. Come inaccettabile è il silenzio di questi giorni nei confronti delle nuove vittime del terrore dell'ISIS nei paesi arabi, come nel caso dell'ultimo attentato a Tunisi che ha causato 12 morti.

Uscire dalla Nato, fermare i venti di guerra interimperialisti e le avventure neocoloniali, sostenere quei settori popolari democratici e progressisti che in M.O. si oppongono a tutti i progetti autoritari ed integralisti, in primo luogo la barbarie di Daesh/ISIS, contrastare le politiche sicuritarie e di emergenza che hanno una pesante ricaduta sui lavoratori/trici e sugli abitanti delle periferie popolari metropolitane, ma soprattutto sui/lle migranti, sui profughi che cercano una vita dignitosa fuori dai propri paesi ridotti a macerie: questi dovrebbero essere gli obiettivi su cui cercare di ricostruire nelle nostre città, nei luoghi di lavoro come nelle scuole e sui territori, un movimento internazionalista e democratico  capace di saldare alla battaglia contro l'ISIS e gli “stati di eccezione” liberticidi e alla solidarietà antirazzista un rilancio dell'opposizione alle politiche di tagli ed austerità che di questa politica emergenziale si alimentano.

 Livorno 2/12/2015

SINISTRA ANTICAPITALISTA LIVORNO