21/6/2010
 mometti_rara   
La costruzione del sindacato di classe


ll 21/6/10 si è svolto un attivo aperto del circolo livornese di Sinistra Critica dedicato al tema della costruzione di un sindacato di classe.
Hanno aperto l’attivo, con due brevi relazioni, i compagni Felice Mometti dell’USB di Brescia e Sergio Bellavita componente del comitato centrale FIOM nonchè segretario provinciale della FIOM di Parma.
Entrambi hanno concordato che oggi non esiste un sindacato di classe e che la sua costruzione deve essere l'obbiettivo del nostro lavoro sindacale così come entrambi hanno concordato sulle notevoli difficoltà che questo progetto  incontra, Difficoltà dovute da una parte  alla sconfitta della sinistra sindacale nell'ultimo congresso CGIL - molti lavoratori hanno vissuto la contrapposizione delle due mozioni come una contrapposizione di apparati – dall'altra alla scarsa capacità di incidere sulla realtà sociale dei sindacati di base legata alla incongruenza fra obbiettivi e capacità di mobilitazione, ma anche alla loro frammentazione cui  la recente unificazione fra SDL e RdB che ha dato origine all'USB è solo, per il momento un episodio in controtendenza..
Il compagno Mometti ha rilevato che senza una più spiccata caratterizzazione politica e programmatica dei compagni che svolgono lavoro all'interno sia
della CGIL che  dei sindacati di base e soprattutto senza una rinascita dell'attività di autorganizzazione simile a quella che, purtroppo ancora in maniera molto limitata, si sta realizzando a Milano a Livorno ed in altre realtà, non si può pensare di uscire da quest'impasse.
Secondo Bellavita la costruzione di un sindacato di classe non può prescindere dall'appoggio alla Fiom che con tutti i suoi difetti rappresenta  oggi il momento più incisivo della battaglia in difesa dei diritti dei lavoratori. Certo, ha precisato Bellavita, i compagni che fanno lavoro sindacale all'interno della CGIL devono essere preparati a tutti gli scenari che possono essere generati dalla contraddizione fra FIOM  e Area programmatica " la CGIL che vogliamo" da una parte e apparato maggioritario della CGIL dall'altra.
È seguito un partecipato dibattito con diversi interventi di cui uno scritto del compagno Antonio Stefanini, del direttivo provinciale FP-CGIL, che alleghiamo  ( clicca qui ).